
Prologo, quando l’uomo inventò le birre artigianali
Nel 2007 mi sono avvicinato, per caso, alla birra artigianale. Vivere a Roma mi offriva qualche vantaggio in più e la classica ‘bionda media’ iniziava a non essere più la frase di rito al pub. A ripensarci ora sembra preistoria. Non scorderò mai il sapore delle prime IPA e l’amaro interminabile del luppolo. Qualche tempo dopo avrei avuto la folgorazione.

Trovare una birra artigianale in Sicilia
Qualche anno dopo mi ero trasferito a Catania.
La birra artigianale italiana era ancora nella fase un po’ pionieristica di pochi locali d’avanguardia. Mi sembrò strano non trovarla nei locali di Catania, la ‘Milano del Sud’. Non c’era proprio nulla che si avvicinasse alle birre luppolate, così facili da reperire in ogni quartiere della mia città di provenienza.
La prima idea di commercializzare birre particolari mi venne per necessità, una volta provata un’artigianale non si torna indietro. Nelle birrerie siciliane qualcuno aveva poche bottiglie di birra trappista, impolverate e nascoste in qualche scaffale. Impossibile capire questa ritrosia verso il nuovo che avanzava. La risposta di gestori e consumatori si poteva sintetizzare in un concetto: la birra è una bevanda estiva. Ancora oggi in molti considerano la birra come alternativa meno alcolica al vino, da bere rigorosamente gelata per combattere il caldo. La Sicilia è terra di grandissimi vini e la rivalità tra province si misura anche nel confronto tra Nerelli, Neri, Carricanti, Grilli, Frappati e via bevendo. La birra era il parente povero dei vini docg, solo un gradino sopra le bibite gassate.
Ho iniziato ad alternare il vecchio lavoro da consulente con un’attività nuova di zecca. Ho iniziato con un beer shop in una zona semi centrale di Catania. In breve TopBeer era diventato un luogo di incontro per una folta comunità variegata, accomunata da birre fuori dal comune. Il primo anno è stato addirittura eroico. Solo a Roma avevo visto una coda di persone lungo tutto il locale fin sul marciapiede, in attesa di bere un’IPA. Nel fine settimana l’orario di chiusura raggiungeva le 4 del mattino e la febbre della birra artigianale aveva contagiato un po’ tutti.

Mi sono occupato di eventi con birrifici, corsi di avvicinamento, degustazioni guidate, concorsi di homebrewing, cotte pubbliche, serate nei locali. Ma anche di fiere e manifestazioni in piazza, iniziative commerciali, realizzazione di birre. studi di fattibilità, recensioni e consulenze per birrifici. Ho percorso tutte le strade percorribili, per far scoprire agli altri lo stupore che ti disorienta quando bevi una birra artigianale.
Nel corso degli anni il panorama è cambiato: nuovi appassionati si sono via via formati e nuovi locali birrari hanno aperto i battenti. In questa nuova realtà TopBeer aveva ormai fatto il suo tempo, così com’era stato concepito anni prima. Servivano modalità nuove per continuare a parlare di birra. Nel mese di Maggio 2017 il beer shop chiude.

Epilogo, la birra è sempre la birra, ma bisogna adeguarsi al mercato
A partire dal 2017 scelgo di focalizzare l’impegno esclusivamente sul commercio online. Nasce così Topbeer.it , come e-beer shop su internet. La mission è stata riadattata al contesto attuale, decisamente più interessante sotto alcuni profili e più complesso economicamente.
Negli ultimi anni sono successe molte cose.
Le acquisizioni di alcuni importanti microbirrifici artigianali, da parte di multinazionali, ha dato una scossa notevole al settore craft. Sono nati molti nuovi microbirrifici, alcuni di sicuro valore. Nel 2016 è stata emanata una legge in materia di birra artigianale. I consumi di birra sono in aumento e le abitudini alimentari in Italia stanno cambiando. La quota di mercato del mondo craft, però, è sempre ferma al 3%~4% dell’intero settore birra.
Penso che lo scoglio maggiore per una più decisa affermazione della birra artigianale in Italia sia il prezzo. L’analisi marketing classica applicata a una bottiglia di birra, porta a concludere che il fattore prezzo sia decisivo per avvicinare nuovi consumatori. Il bere bene deve considerare anche aspetti di natura sociale. E’ importante associare il concetto di consumo consapevole alla qualità. Bere meno per bere meglio. Tutti concetti che fanno parte della mission di Topbeer.
In continua evoluzione.
Cheers
Fabio Venditti
Topbeer founder
/