Loverbeer: una storia che ha lasciato il segno

Chi bazzica nel mondo della birra artigianale italiana sa bene che certi nomi non si dimenticano. Uno di questi è Loverbeer, il birrificio piemontese che ha fatto parlare di sé per anni grazie a uno stile inconfondibile e a un approccio tutto suo. Oggi, dopo oltre quindici anni di attività, Loverbeer ha ufficialmente chiuso i battenti. Ma prima di salutarlo del tutto, vale la pena raccontare perché ha fatto la differenza.

Valter Loverier, fondatore e anima del birrificio piemontese Loverbeer

Dalle fermentazioni casalinghe al culto internazionale

Tutto è partito da Valter Loverier, un appassionato che ha trasformato l’homebrewing in un progetto serio e visionario. In un panorama dominato da IPA e birre luppolate, lui ha deciso di puntare su qualcosa di diverso: fermentazioni miste, ingredienti locali e un tocco di follia creativa. Il risultato? Birre che non si dimenticano facilmente, come la BeerBera con uva Barbera o la BeerBrugna con susine Ramassin.

Non erano birre da bere distrattamente: erano esperienze. E non a caso, Loverbeer è diventato un punto di riferimento anche fuori dai confini italiani, conquistando estimatori in Europa e negli Stati Uniti.

Una chiusura che non cancella il valore

La notizia della chiusura era nell’aria da un po’, ma ora è ufficiale. L’impianto è stato venduto e la produzione si è fermata. Non è chiaro se il marchio tornerà in qualche forma in futuro, ma per ora Loverbeer, così come l’abbiamo conosciuto, è arrivato al capolinea.

Detto questo, non è il momento di fare discorsi nostalgici. È il momento di valorizzare ciò che resta: le ultime bottiglie in circolazione. Perché ogni etichetta Loverbeer è un piccolo pezzo di storia brassicola italiana.

Ultime occasioni per veri appassionati

Se sei tra quelli che hanno sempre voluto assaggiare una Loverbeer — o se vuoi semplicemente fare scorta prima che spariscano del tutto — su Topbeer trovi ancora alcune bottiglie originali. Sono le ultime, e una volta finite… beh, non si torna indietro.

Fabio Venditti

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